Articioc, la birra del cambiamento sbarca nel Des

Luca Manici è stato il protagonista, lo scorso 23 febbraio, della serata dedicata alla presentazione del birrificio sociale Articioc, di cui è presidente.

L’incontro, all’interno della rassegna del DES “Così lontani così vicini”, si è svolto in modalità telematica sulla piattaforma Jitsi, nella stanza del Distretto di Economia Solidale di Parma.

Articioc è una cooperativa sociale nata a Noceto nel 2009, frutto della passione per la birra artigianale sulla quale si è innestato un robusto indirizzo solidale nel campo dell’inclusività.

Nel 2014 la cooperativa si è finalmente costituita sull’idea di dimostrare che l’inclusione sociale la si possa coniugare anche nel campo lavorativo oltre che in quello sportivo.

La cooperativa sociale è di tipo B e percorre il cammino dell’inserimento lavorativo di soggetti con disabilità e fragilità.

Lo sviluppo è stato reso possibile dalla vicinanza con la cooperativa storica di Parma La Bula e il coraggio e visione di persone come Remo Pattini.

E non a caso è stato scelto un nome evocativo dei tratti distintivi del progetto.

Articioc in dialetto parmigiano significa carciofo.

Il carciofo rappresenta il legame con il territorio e la sua terra.

Ma è anche è sinonimo di protezione: foglie e spine ne difendono il cuore così come la cooperativa custodisce i suoi ragazzi.

L’esperienza in fiere e mercati ha poi fatto la differenza.

I ragazzi, prima titubanti e impacciati, hanno scoperto la bellezza dell’incontro, del rapporto con nuove persone, la conoscenza di nuovi mondi attraverso lo spillare le loro, buonissime, birre artigianali. E nuova sicurezza e tanti sorrisi non sono mancati.

Lo scorso Natale l’idea di creare una nuova birra dal sapore ancora più solidale.

La 4change viene così proposta “fuori mercato” alle associazioni e alle cooperative per sostenere la raccolta di fondi: un successo improvviso che ha raccolto anche l’entusiamo del Distretto di Economia Solidale di Parma oltre che di realtà importanti del sociale di Parma come Amnic, Cigno Verde, Csv Emilia, il Consorzio Solidarietà Sociale, il Ciac, la Bula, cooperativa Insieme.

Articioc entra così anche nel circuito dei gruppi di acquisto solidale anche per costituire un fondo di solidarietà che farà da supporto di progetti di ES del nostro territorio.

Articioc è stata anche protagonista del primo viaggio del Furgoncino Solidale, un progetto di logistica solidale messo in piedi dai Gas di Pesaro, Fano, Amatrice, Parma, Milano.

Perché poi la birra, oltre che bella, è anche molto buona.

Con la grafica delle carte piacentine si è voluto trasmettere la cultura della birra di Articioc: una bevanda da bere volentieri, in grado di creare ambienti conviviali e sociali. È necessario quindi pensare e produrre birre buone e per tutti, che stupiscano per profumi e qualità organolettiche ma che non stanchino al primo sorso.

Le carte piacentine e la socialità tipica del bar e dell’osteria.

Sono nate così le birre Primiera, Angiolen, Pita, simboli dello star bene insieme.

Convivialità percepita anche durante la serata che ha visto la partecipazione del furgoncino solidale, per far sentire la vicinanza al progetto.

Ma il viaggio di Articioc è solo all’inizio.

Si lavora ora alla produzione delle materie prime in loco, in collaborazione con Emc2 nella sua sede della Fattoria di Vigheffio, dove verrà sperimentata la coltivazione del luppolo, per rendere ancora più sostenibile questo progetto di nicchia che guarda molto lontano.

Una birra di cambiamento.

https://www.facebook.com/articioc.coop.soc/

https://fb.watch/boG-ud30I-/

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