Bio Carne Valtaro, allevamenti e rinascita nelle terre alte
Il Consorzio Bio Carne Valtaro Valceno nasce nel 2004.
Antonio Cammarota, dell’azienda Macinarsi, è socio fondatore e attuale presidente.
Il suo percorso parte da Milano e finisce a Borgotaro, terra di adozione da ormai 25 anni.
All’incontro del Des Così lontani così vicini il racconto del consorzio e del tentativo, riuscito, di opporsi allo spopolamento della montagna cercando di sostenere il reddito di piccole aziende agricole e di allevamento che da sole non ce l’avrebbero fatta.
L’idea è nata in seguito alla consapevolezza di come il produttore fosse completamente tagliato fuori dalla filiera della carne dalla figura del commerciante, vero e proprio king maker del settore.
Il primo aspetto da affrontare è stato quello dell’autorevolezza della proposta.
Come fare per far acquistare carne da consumatori lontani che non conoscono le realtà del territorio?
La scelta è andata subito alla certificazione biologica, anche per il sentimento comune di attaccamento al territorio e al rispetto verso l’ecosistema, una simbiosi da salvaguardare e coltivare.
Il bollino bio del consorzio, uno dei primi in Italia a dotarsi di tale certificato, ha consentito di conseguire quella fiducia nel consumatore che potesse accendere la scintilla dell’acquisto.
Dalle 6 aziende dell’inizio oggi il consorzio conta 13 allevamenti di cui 8 allo stato brado e 5 di carne da latte.
L’abbandono delle terre alte, fenomeno accentuatosi negli anni 70, ha portato a desertificare campi e boschi un tempo abitati da uomini e animali.
I pascoli hanno riportato la vita in questi terreni, riattivando gli ecosistemi, riportando specie di uccelli che erano sparite, insetti che sono tornati a frequentare queste aree ritornate alla vita con la presenza delle mandrie allo stato brado.
Una biodiversità rigenerata che permette un maggior controllo delle malattie.
Oggi gli animali del consorzio sono al pascolo 8 mesi l’anno gestendosi in solitudine le loro giornate e la loro alimentazione, ricca di castagne, frutto di bosco, acqua sorgiva, fieno ed erba ricchi di sostanze nutritive.
Anche la riproduzione è lasciata ai ritmi naturali e non ci sono interventi veterinari vista l’estrema naturalità delle condizioni di vita.
Gli animali hanno grandi estensioni a loro disposizione, dislivelli importanti che garantiscono un allenamento costante e grande varietà di nutrimento.
Il consorzio gestisce anche il macello di Borgotaro garantendo così il controllo su tutta la filiera.
Bio Carne Valtaro consegna regolarmente anche nel milanese anche se preferirebbe un consumo maggiormente locali dei propri prodotti per limitare il peso ambientale delle consegne.
Ed è qui la sfida dell’oggi e del domani.
Produrre a km zero e consumare a km zero.
Sta nascendo una nuova consapevolezza in linea con la sovranità alimentare.
Produrre ciò che serve e consumare ciò che si produce.
Un indirizzo che il settore pubblico può e deve favorire allineandosi con le normative più recenti che suggeriscono gli approvvigionamenti di enti come le scuole prima di tutto dai produttori locali, con un vantaggio a tutto tondo.
Salvaguardia ambientale, sostegno dell’economia locale, creazione di posti di lavoro, innalzamento della qualità del cibo.
Anche i Gas sono sostenitori in questo senso e presto il Distretto attraverso il braccio operativo di Intergas aprirà un ordine con il Consorzio per rinnovare la reciproca fiducia e il reciproco sostegno, segni profondi di una economia solidale ancora sotto traccia ma che si affaccia piano piano a partire proprio dai soci dei gruppi di acquisto solidali.