Stadera, la food coop di Ravenna si allarga

I promotori dell’iniziativa La Stadera definiscono questo progetto come “il primo supermercato autogestito della Romagna”.

La forma, la struttura, l’esperienza, sono quelle tipiche della foodcoop infatti alcuni Gas della zona si sono messi insieme proprio per aprire questo punto vendita.

Perchè non continuare con la tranquilla vita dei Gas?

I motivi sono diversi.

Intanto la possibilità di avere accesso all’acquisto con orari molto più ampi.

Poi l’opportunità di fornire una offerta vasta di prodotti.

Il negozio diventa anche un punto di incontro e informazione.

Infine si diventa sempre più visibili ed inseriti nel tessuto cittadino.

La buona varietà di prodotti sembra suggerire che un’alternativa alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) sia perseguibile e che la Piccola Distribuzione Organizzata (PDO) sia realizzabile.

Nella veranda del negozio si è accolti da banchetti di verdura e frutta, bio e a km 0, dove possibile. All’interno varie tipologie tipo di prodotti che rispondono ai criteri che conosciamo nell’economia solidale: cibi sani, eticamente puliti, il meno possibile elitari.

Dove possibile, viene intelligentemente preferito il dispenser: pasta, frutta secca, detersivi ed altro vengono venduti a peso, garantendo così il non spreco e un uso limitato di plastica.

Come nelle altre foodcoop solo i soci hanno possibilità di acquistare i prodotti.

Può diventare socio chiunque versi la quota prevista e sia disponibile a donare alcune ore all’anno per permettere di tenere aperto il negozio.

Negozio autogestito significa proprio questo, scegliere insieme quali prodotti si vogliono trovare, e donare del tempo, collaborando alla realizzazione del progetto.

L’apporto dei volontari, per quanto indispensabile, non è sufficiente: lavorano a Stadera 2 dipendenti con contratto part-time.

A Stadera non mancano i problemi: gli acquisti non sono costanti, non tutti i soci acquistano in misura sufficiente, molti soci non riescono a donare tempo.

Stadera però si allarga e si sposterà presto in un locale più grande, con l’obiettivo di allargare la base associativa.

Abbiamo affrontato con Silvia di Stadera na questione importante che anche noi di Parma sentiamo.

Come garantire l’accesso al cibo sano anche alle persone in difficoltà economiche.

Continuiamo a camminare anche con queste domande, anche con questi compagni di viaggio.

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