Solidalia, coniugare al futuro l’economia solidale

A 4 mesi dalla terza edizione di SOLIDALIA proviamo a fare una riflessione.
Alcuni giorni fa una docente giapponese che conosce e frequenta spesso l’Italia e conosce le esperienze dell’Economia solidale, chiedeva perché abbiamo pensato a Solidalia.
Perchè?
Se pensiamo al clima in cui questa proposta è emersa, il desiderio primo era far festa con l’economia solidale, incontrando i compagni di cammino con cui volevamo rafforzare i legami.
La formula scelta (non certo originalissima) comprendeva e comprende pratiche di economia solidale – vendita di prodotti da agricoltura sociale, biologica, contadina e laboratori- incontri su diversi temi, musica e spettacoli.
Il successo della prima edizione ci ha motivato a passare da 1 a 2 giorni e sarà così anche nel 2025.
Cos’è e soprattutto cosa vuol diventare Solidalia?
Ci sembra che negli scorsi 3 anni si siano consolidate alcune caratteristiche:
– è un appuntamento importante per i cittadini di Parma e dintorni
– è un momento importante per i produttori locali che si fanno conoscere e intrecciano relazioni
– si sta affermando come uno delle sedi di incontro e riflessione per l’Economia solidale nazionale
– si approfondisce la collaborazione con gli enti locali e le istituzioni.
Vorremmo però evidenziare in particolare un altro aspetto che vorremmo rafforzare.
Vorremmo che il confronto che matura in Solidalia gemmasse idee, tappe, sviluppi.
Ci piace che i relatori e i gruppi che animano la comunicazione dentro il nostro festival facciano il punto sulle loro attività. Sta a noi organizzatori comprendere questi eventi entro un percorso che evolve, che suggerisce riflessioni. Quello che sta avvenendo in questi giorni in Romagna è la conferma che le sfide che abbiamo davanti sono enormi e richiedono azioni trasformative e creatrici urgentemente.
Allora, forse, non è più sufficiente rendere testimonianza ed essere bravi, forse dobbiamo capire come lottare contro l’apparente ineluttabilità della catastrofe climatica e dove cercare compagni di viaggio e di (non sembri una parola desueta) lotta.

Facciamo l’esempio di Effetto GAS. Dopo l’edizione 2022 dal DES di Parma, da Co-energia, da RIES e da CRESER è nata la necessità di analizzare la storia dei GAS, storia iniziata nel 1994.
Da Solidalia di giugno 2023 a Solidalia di maggio 2024 una cinquantina di persone si sono confrontate sulla situazione dei GAS: è emersa stanchezza, delusione per il mancato rinnovo generazionale, dispiacere per l’individualismo che molti esprimono nel gesto dell’acquisto anche nei GAS, ma ci sono anche progetti, tentativi, sogni.
Ora, fino all’edizione 2025 di Solidalia ci si incontrerà con uno sguardo sul futuro: cosa manca alla nostra azione? Cosa hanno prodotto nel nostro territorio la nostra esistenza di GAS e le nostre innovazioni? Agiamo da soli o costruiamo relazioni? Come ci relazioniamo con la politica….
L’esempio di Effetto GAS è, appunto, un esempio: non sappiamo cosa porterà a Solidalia 2025, ma se il quadro è pericolosamente depressivo, non abbiamo alternative al cercare strade nuove.
comunità energetiche solidali, agricoltura contadina, finanza etica e mutualistica, consumo responsabile.
Cose bellissime su cui tante persone investono tanto tempo ed energie.
Dovremmo forse introdurre le domande che suggerivamo per Effetto GAS per questi sforzi enormi che l’Economia solidale propone, per rendere sempre più incisive le nostre pratiche.
Sarebbe bello se Solidalia potesse contenere questa ricerca di incisività e segnare ogni anno una tappa di pensiero e riflessione.
Proviamoci.
