Alla cooperativa Iris il premio Luisa Minazzi

Si è tenuto alla fine novembre a Casale Monferrato (AL) la quinta edizione del Festival della Virtù Civica.

Nel suo ambito è stato organizzato il Premio nazionale “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, promosso da Legambiente, dal mensile “La Nuova Ecologia” e da un comitato organizzatore formato da diverse associazioni ambientaliste di Casale Monferrato.
L’obiettivo del premio è portare in evidenza le storie di quanti s’impegnano a livello nazionale nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione, a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità.

La Cooperativa IRIS, che collabora con il nostro Distretto di Economia Solidale da diverso tempo, è risultata quest’anno finalista del Premio, conquistando il Premio Speciale “per l’impegno nel promuovere l’agricoltura biologica, creare un rapporto diretto con i consumatori, creare lavoro per soggetti fragili, promuovere la cultura contadina, per una società che non lascia indietro nessuno”.

Un bellissimo riconoscimento per la Cooperativa Iris, che dal 1984 è una proprietà collettiva che promuove il rapporto diretto con i consumatori e la cultura del biologico, ispirandosi da sempre agli insegnamenti di Ivo Totti, pioniere del biologico italiano: “Per confrontare l’agricoltura chimica con quella biologica dal punto di vista dell’interesse economico, bisogna considerare un lasso di tempo relativamente lungo. In un periodo di dieci anni la resa di un agricoltore che usa il metodo biologico sarà complessivamente superiore a quella di uno che usa il metodo chimico, perché quest’ultimo avrà annate buone, ma anche annate quasi sterili dovute ai diserbi e alle conseguenti carenze del terreno. Sulla lunga distanza la produzione migliore, anche solo quantitativamente, sarà dell’agricoltore biologico. Inoltre molti non fanno i conti di quello che spendono nei diserbanti e nei concimi chimici; coloro che fanno questi conti spesso non hanno più dubbi, anche solo per ragioni economiche”.

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