Arvaia, raccolta fondi Intergas a sostegno della cooperativa

Secondo appuntamento della rassegna “Così lontani, così vicini”, voluta per conoscere da vicino i protagonisti dell’economia solidale e proposta dal Distretto di Economia Solidale in collaborazione con Intergas.

In videoconferenza su Jitsi è intervenuto giovedì scorso Stefano Ramazza, fondatore della cooperativa agricola Arvaia, attiva dal 2013 ed oggi uno delle maggiori e più importanti esperienze di CSA italiane (Comunità di Supporto all’Agricoltura) nel Parco Città Campagna di Villa Bernaroli, nel quartiere Borgo Panigale-Reno di Bologna.

Ad introdurre la serata la presidente del Des Francesca Marconi, che ha ricordato come a livello regionale si stia muovendo il gruppo sulla sovranità alimentare, il progetto di agricoltura sociale e il confronto in atto con la Regione Emilia Romagna sul modello agricolo da perseguire. Arvaia è un chiaro esempio di esperienza pratica e quotidiana da prendere a modello.

Nata nel 2013, Arvaia ha partecipato ad un bando nel 2014 ottenendo in concessione dal Comune di Bologna un appezzamento di terreni di 47 ettari. L’esperienza è nata da soci dei Gas, da volontari, da cittadini intenzionati a cambiare stile di vita, tra i quali i soci lavoratori che oggi coltivano i terreni e si occupano della produzione.

Arvaia in plenaria
Assemblea Plenaria

Nel mese di febbraio la cooperativa decide in assemblea il budget necessario per l’annata agraria, che prende avvio il primo di aprile: nel 2021 190 partecipanti hanno deliberato una quota annuale media di 850 euro per coprire le spese e garantirsi l’approvvigionamento di ortaggi per un anno intero, con consegne settimanali di prodotti di stagione, coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica.

Ogni socio (oggi sono 500) contribuisce alla quota secondo le sue disponibilità. Arvaia ha sempre coperto le spese senza fissare un obbligo di contribuzione e questo risultato mette in evidenza il senso di comunità che si è venuto a creare attorno al progetto.

I prodotti agricoli vengono distribuiti in 8 punti all’interno della città di Bologna dove settimanalmente il furgone della cooperativa consegna gli ortaggi. Un gruppo di volontari si occupa di gestire la distribuzione ai soci. Nel 2021 ogni settimana Arvaia ha servito ortaggi a 500 persone.

Oltre gli ortaggi la cooperativa ha avviato anche la coltivazione di cereali producendo anche trasformati come passata di pomodoro, miele, farine di farro, cereali antichi, orzo, tutti prodotti biologici, oltre ad erba medica bio per la produzione di parmigiano reggiano.

Arvaia partecipa anche al mercato contadino bolognese del sabato con un listino fisso in linea con quello di Campi Aperti.

Ma quali sono state le difficoltà iniziali da affrontare?

Stefano Ramazza: “L’energia delle prime ore era molto intensa e le difficoltà si sono superate facilmente. Coltivare in biologico, in agroecologia, con il sistema del sovescio e con rotazioni regolari non è un sistema facile per produrre e la fatica si sente. Arvaia ha avuto la fortuna di ottenere terreni pubblici già adatti alla coltivazione biologica, utilizzando compost autoprodotto e letame di un vicino maneggio. Ma la bellezza di essere soci di una Csa è il fatto che si smette di acquistare perché tutta la verdura che serve viene prodotta dalla cooperaiva. Ogni settimana si riceve la quota di ortaggi di stagione, colti la mattina stessa, sempre diversi per la rotazione colturale applicata”.

Oggi è Arvaia è una comunità coesa che quando ha eccessi di produzione, come i cocomeri nella scorsa estate, fa festa regalandoli alle cooperative sociali ed agli amici sparsi in città.

Diversi sono gli eventi lungo l’anno come la festa degli alberi, che quest’anno ha visto la piantumazione di 100 alberi nei terreni della cooperativa.

Visita scuola ad Arvaia
Visita scolastica ad Arvaia

La produzione di cereali ha portato anche alla ricerca di canali distributivi come quello dei Gas per evitare di conferire al consorzio la quota eccedente.

I rapporti di Arvaia con i vicini sono ottimi. Altre aziende agricole operano nelle vicinanze e le stesse partecipano al mercato contadino. Producono ortaggi diversi e molta frutta, che va a completare l’offerta anche dei soci, facendo vendita diretta sul posto.

La Csa è oggi consolidata. L’80% dei soci conferma la partecipazione, mentre ogni anno soci nuovi si affacciano e il saldo è sempre positivo.

Tramonto su Arvaia
Tramonto su Arvaia

La composizione societaria è costituita da 5 soci lavoratori a tempo pieno impegnati nelle coltivazioni, 3 a tempo parziale che si occupano di distribuzione, comunicazione, amministrazione. Un coordinamento di più persone si riunisce una volta a settimana per affrontare le tematiche più urgenti.

Il consiglio di amministrazione è formato dalla presidente Paola Zappaterra, dal vice Alessio Di Paola, dai consiglieri Anna Maria Brandinelli, Lorenzo Biazzo, Anna Mandich.

Il costo per il personale copre oggi metà del bilancio che si aggira sui 300 mila euro. Negli anni si è cercato di incrementare gli stipendi dei soci lavoratori considerando la gravosità dell’impegno nei campi.

Ma il 2021 è stato anche l’anno di un ingiustificato atto vandalico.

Ce lo racconta Ramazza: “A metà giugno attivisti anonimi di Alf (Animal Liberation Front) sono entrati nella cooperativa durante la notte distruggendo diversi tunnel, teloni e produzioni in quel momento in maturazione, causando danni per migliaia di euro, lasciando alle loro spalle frasi ingiuriose e minacce accusando la cooperativa di maltrattamento degli animali. La verità è semmai il contrario. Arvaia è situata in un luogo di ripopolamento di lepri e fagiani. Per ovviare al problema delle incursioni è stata costruita una recinzione apposita. Per alcuni anni sono state anche effettuate catture in accordo con guardie venatorie e le lepri cadute nelle reti sono sempre state rimesse in libertà entro un’ora, in altra zona”.

Il vigliacco atto terroristico è stato un duro colpo per Arvaia.

Per questo anche il Des di Parma e Intergas hanno deciso di sostenere le spese della cooperativa aprendo un ordine di solidarietà.

Verranno messe a listino le “passate di pomodoro sospese” che andranno a ripianare i danni subiti e nel contempo porteranno ristoro a famiglie in difficoltà e mense comunitarie.

I gruppi di acquisto solidali del territorio e il distretto di economia solidale di Parma intendono così far sentire la solidarietà concreta ad Arvaia perché l’importante progetto possa andare avanti e sviluppare ancora di più i valori che l’economia solidale ha nel suo Dna: solidarietà, sostegno, vicinanza, partecipazione.

Come in altre occasioni non verrà a mancare la generosità dei gasisti verso le situazioni di bisogno.

Appuntamento a gennaio con la nuova serata di conoscenza dei produttori Des / Intergas!

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