GAS Fidenza

GASFidenza

P1010875Dagli inizi (1994) fino a qualche anno fa la vita del Gas di Fidenza è continuata con un’organizzazione molto semplice: gruppo di coordinamento, responsabili degli ordini, incontri con i produttori, qualche progetto atto a consolidare il contesto fiduciario, in pratica una coniugazione molto semplice di solidarietà giocata nelle prassi del quotidiano e nelle relazioni tra i soci e con i produttori.

Nonostante tentativi di porre dei limiti molte persone chiedevano di avvicinarsi al GAS. Riteniamo che la richiesta sia stata alimentata dal passa-parola e dal clima positivo che accompagnava i nostri incontri e le relazioni con il territorio e con i produttori, oltre all’indubbia convenienza degli acquisti in termini di qualità e in relazione al prezzo.

In questo contesto è nato l’acronimo “3P” (Prodotto, Processo,Progetto) per definire in modo sufficientemente analitico i parametri di valutazione di un rapporto economico tra produttori e consumatori: non solo valutazione del prodotto (indispensabile comunque) ma anche la storia, tutto il processo che dalla “produzione” lo ha portato sulla nostra tavola, ed infine ma non meno importante, anzi, di grande valore aggiunto, la possibilità di costruire un percorso condiviso con il produttore per riempire di significato la relazione tra noi e per “guardare avanti insieme”.

P1010865Contemporaneamente all’aumento del numero dei soci (attualmente più di un centinaio) e al conseguente carico nella gestione degli ordini e delle attività ordinarie del Gas è andato crescendo il bisogno di aprirsi al territorio per fare in modo che i principi della solidarietà e dell’economia che ad essa si ispirano potessero generare altri processi “virtuosi”, includendo più persone.

Consapevoli della capacità “attrattiva” delle prassi tipiche del GAS, ci si è attivati per promuovere altre prassi in grado di proporre esperienze di “economia solidale” a partire dai bisogni più evidenti individuati sul territorio.

Ci siamo sentiti da una parte “debitori” verso il territorio di un dovere di cittadinanza che ci obbliga ad una presenza attiva per proporre ciò che si ritiene valido e contemporaneamente in diritto di poter usufruire di processi “di valore” attivati da altri.

A seguito del coinvolgimento con il Distretto di Economia Solidale di Parma e con la RES (Rete italiana di Economia Solidale) e con l’avvento della crisi sociale ed economica si è messo in atto un processo di verifica e di revisione delle prassi e degli obiettivi del GAS.

Si è iniziato a riflettere sulla necessità che l’adesione al GAS comportasse in maniera più esplicita l’adesione ai principi di solidarietà e partecipazione e su come fare perché non fosse soltanto in relazione all’acquisto di beni e servizi con migliore rapporto qualità/prezzo.

Si sta attualmente operando al fine di aumentare la partecipazione dei soci alla gestione ordinaria e nella ricerca di nuove vie che indichino almeno una traccia, un’ipotesi tra le possibili vie di alternativa ad un sistema che non riesce a pensarsi se non in “crescita”.

Tale processo è ancora in corso e si presume che non sia né facile né breve ma di sostanziale importanza perché legato alla vita ed al futuro di ciascuno e di tutti.

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